ECONOMIA E COMMERCIO
Perché
Che la scienza economica abbia bisogno di recuperare in maniera più efficace i legami con il principio di realtà è noto agli addetti ai lavori come al semplice operatore economico, il quale, nel tentativo di comprendere in che contesto lavora, su quali prospettive può contare e da quali rischi deve difendersi, si trova di fronte non tanto a pareri diversi, quanto a pareri contraddittori. Si tratta infatti di pareri ricavati da modelli di grande eleganza logico-matematica, che, però, troppo spesso, per legittimare la loro scientificità, rischiano di perdere di vista le condizioni reali della vita economica.
Noi intendiamo proporre un corso di laurea che, nel rispetto dei tradizionali assi di formazione tipici dei corsi di laurea in economia e commercio, contribuisca a ridurre la forbice tra modelli teorici e realtà economica, della quale si intendono sottolineare quattro aspetti importanti.
- Il concetto di razionalità. L’economia esprime il modo di rapportarsi dell’uomo nei confronti della natura e della società e dunque è un’attività in cui sono operanti tutte le facoltà e le capacità umane: razionali, emotive, affettive, religiose, etiche. C’è una forte valenza psicologica in ogni attività economica, che un tecnico dell’economia non può collocare tra i disturbi, dal momento che essi incidono concretamente nella formazione degli eventi economici. Il concetto di razionalità non può essere applicato in astratto a dei fenomeni bonificati da ogni impurità irrazionale, ma deve essere applicato nel concreto di ciò che realmente avviene. È un concetto complesso che va approfondito.
- Variabili da non dimenticare. Il corso intende promuovere l’integrazione, nei modelli teorici correnti, di variabili da essi ritenute a torto esogene, di cui le più importanti ci sembrano: la moneta, le istituzioni, le tecnologie, l’ambiente.
- La dinamica dei sistemi economici. I sistemi economici, oggi più di ieri, sono distanti dall’equilibrio, il che offre molte opportunità, ma presenta anche alcuni rischi. Comprendere e governare un sistema distante dall’equilibrio significa disporre di strumenti di interpretazione e di simulazione raffinati, e soprattutto di una buona capacità di individuare le linee evolutive con cui detti sistemi cercano di ritornare allo stato di equilibrio precedente o di trovarne uno di nuovo.
- Economia e cultura. Il corso, pur tenendo conto della dimensione globale dell’economia di oggi, sottolinea le differenze nazionali e/o regionali dei singoli sistemi capitalistici e dunque mette in primo piano considerazioni di storia economica, di geoeconomia, di antropologia, di cultura politica.
Per chi
È dal 2000 (cfr. Indagine nazionale sui fabbisogni formativi, promossa dal Ministero del lavoro e della previdenza sociale e curata dall’Organismobilaterale per la formazione) che il mercato del lavoro evidenzia la domanda crescente di competenze economiche e commerciali in tutti i settori. Più recentemente, dai dati forniti dal Sistema Informativo Excelsior (2001, 2002, 2003), sappiamo che i laureati più ricercati risultano quelli del settore economico-giuridico-sociale, a cui è destinato il 35% dei posti disponibili. Particolarmente richiesto è il titolo di laurea in economia e commercio, con una ricerca da parte delle aziende di tali laureati pari al 25,9%.
Il corso è quindi destinato ai giovani che hanno interessi di tipo economico e commerciale, ma anche ai professionisti (promotori finanziari, operatori di borsa, ragionieri e commercialisti) che ritengono necessario disporre di conoscenze e di competenze più adeguate per capire il sistema economico di oggi e per operare con efficacia in esso.
Come
I curricula del corso di laurea comprendono attività finalizzate all’acquisizione di conoscenze fondamentali nei vari campi delle scienze economiche e di metodi matematico-statistici propri dell’economia nel suo complesso, nonché alla modellizzazione di fenomeni economici, sociali e culturali. Comprendono inoltre attività di lettura e valutazione degli eventi economici correnti, esercitazioni pratiche in specifici settori applicativi, periodi di tirocinio presso enti o istituti di ricerca, aziende e amministrazioni pubbliche, oltre a soggiorni di studio presso altre università italiane ed estere, anche nel quadro di accordi internazionali.
Il tempo riservato allo studio personale o ad altre attività formative di tipo individuale è pari almeno al 60 per cento dell’impegno orario complessivo, con possibilità di percentuali minori per singole attività formative a elevato contenuto sperimentale o pratico.
Prospettive di ricerca
Le questioni economiche che abbisognano di consistenti apporti di ricerca e di elaborazione scientifica sono tante. Individuiamo tra queste: l’incidenza degli stati emotivi sulle scelte economiche; lo sviluppo di modelli commerciali equo-solidali, la cui valenza etica sembra premiare i risultati economici e gli effetti di sviluppo che ne derivano; la funzione delle nuove tecnologie nel nuovo modo di fare economia oggi; evoluzioni e incidenza delle istituzioni internazionali sull’economia reale.